I FENOMENI IN LOMBARDIA: protagonista assoluto è stato in genere un foehn pulsante e duraturo, non particolarmente sostenuto; un "foehn fresco" per i meteorologi che non ignorano l'effetto locale di compressione adiabatica, una "tramontana" nel sentito dire popolare. A questo proposito ricordo che il foehn è un effetto strettamente legato alla natura ed alla traiettoria della massa d'aria che scavalca la catena montuosa, in questo caso molto fredda ed orientata da nord.
Giovedì 18 ottobre
L'arrivo di un fronte freddo da NNW che scivola verso l'Adriatico preannuncia l'irruzione fredda. L'immagine da me elaborata rappresenta la stretta saccatura annessa alla banda di vorticità positiva: al suo seguito i vettori vento a 500 hPa della "level guide" (i binari che sono seguiti dai corpi nuvolosi in media troposfera) si dispongono da nord.
Il seguente LAM proeietta un favonio limitato ai settori occidentali concomitante ad un ingresso da E-NE sui settori orientali.
Si noti quindi il "canale del Ticino" con l'afflusso della massa fredda entrare dai valichi alpini centro-occidentali fino a raggiungere il mar Ligure, richiamato da una depressione orografica sul Piemonte.
La massa d'aria (come accade qualora vi sia componente in prevalenza settentrionale) scavalca la barriera alpina con venti di caduta sui settori occidentali, mentre tende a raggirarla sui settori orientali meno elevati. In modo analogo ad un'onda che infrange uno scoglio, la cresta scavalca l'ostacolo, mentre buona parte della massa d'acqua la raggira.
La proiezione di BOLAM trova poi un riscontro effettivo nel nowcasting della rete di stazioni del CML che registra una corrente settentrionale associata ad umidità relativa molto bassa limitatamente ai settori nordoccidentali della regione.
18 ottobre 2007 - Vettori vento ed umidità relativa in Lombardia - mappa elaborata in esclusiva per il CML da B. Grillini
Il foehn arriva puntualmente nel primo pomeriggio di giovedì 18 ottobre: non irrompe con raffiche violente, ma rimuove gradualmente dall'alto la foschia ripulendo l'aria stagnante dal catino padano occidentale. Data la stabilità della massa d'aria prefavonica potevo pensare (secondo le teorie del foehn) di assistere ad un sensibile incremento termico: tuttavia le temperature non hanno raggiunto valori considerevoli per la stagione con massime quindi contenute di 17-18°C. In effetti il modesto rialzo termico era in accordo con la natura gelida della massa d'aria in arrivo.
Secondo la mia testimonianza purtropo non documentata da foto: giovedì pomeriggio a Valmadrera (LC) ho visto emergere dalla foschia le cime del Resegone e del Monte Due Mani, poi alcuni cumuli da rotore correre dall'alto Lario verso sud, quindi le prime raffiche hanno raggiunto le pale del mio anemometro con punte che hanno superato i 40 km/h.
Sembrerebbe quindi di assistere ad un episodio dal solo interesse didattico e paesaggistico, pur spettacolare come si vede da questa sequenza di immagini riprese da una webcam sul Monte Generoso (Canton Ticino). Si noti il dissolvimento degli strati e della foschia a partire dal top dell'inversione dovuta al propagarsi dall'alto dei venti di caduta: una secchezza dell'aria che gradualmente si è stratificata verso il basso e che in alcune zone della bassa pianura non è riuscita a toccare il suolo sorvolando sopra i laghi più feddi e più densi dell'inversione termica.
Il favonio in Canton Ticino: M.te Generoso - giovedì 18 ottobre 2007 - FONTE: www.rtsi.ch
Venerdì 19 ottobre: giornata limpida con un foehn settentrionale di moderata intensità pulsante a più riprese; durante una breve pausa notturna in alcune conche riparate dalle brezze sttentrionali le temperature scendono a valori comprese tra 0°C e 5°C. Nessun fenomeno di particolare interesse in Lombardia, eccetto la tendenza ad una certa nuvolosità irregolare cumuliforme ad Est dell'Adda, laddove per i motivi sopra esposti prevalgono le correnti orientali più umide.
Sabato 20 ottobre: generale attenuazione dell'effetto favonico settentrionale grazie alla rotazione dei vettori vento da NE. Il flusso nord-orientale entra attraverso la porta della Bora sulla Pianura Padana e nell'attraversare il mare Adriatico si arricchisce di umidità nei bassi strati. La ventilazione essendo di moderata intensità viene maggiormente avvertita sui settori orientali della regione, tuttavia (come proiettato nell'immagine qui sotto dal LAM) l'avvezione fredda conquista nel corso della giornata tutto il catino padano. Le temperature calano ovunque già dalla mattinata, preannunciando una giornata fredda.
La massa d'aria artica risulta umida ed instabile per riscaldamento nei bassi strati: il radiosondaggio evidenzia un CAPE lieve ma significativo (data la stagione) con livelli di libera convezione e di condensazione piuttosto bassi. E' quindi possibile un imponente sviluppo cumuliforme laddove i rilievi esposti alle correnti orientali favoriranno un'ascesa forzata della massa d'aria.
Radiosondaggio a Milano Linate, 20 ottobre ore 12Z - FONTE: http://weather.uwyo.edu/upperair/europe.html
Il tabulato dati del radiosondaggio di Linate mostra un'isoterma di -2°C attorno ai 1500 mt con lo zero termico collocato a circa 1300 mt.
L'importanza del raffreddamento ad alta quota è testimoniato dal ragguardevole valore dell'isoterma di -31°C alla superficie di 500 hPa; la colonna d'aria oltre questa quota tende ad essere più secca con ventilazione a componente più settentrionale.
Tabulato dati Radiosondaggio a Milano Linate, 20 ottobre ore 12Z - FONTE: http://weather.uwyo.edu/upperair/europe.html
In base ai dati forniti da questo radiosondaggio mi sento quindi di affermare che sussistono le condizioni per avere isolati deboli episodi temporaleschi con possibilità di precipitazioni nevose anche 1000 mt al di sotto dello zero termico nelle aree interessate dalle correnti discendenti (downdraft) in grado di rovesciare violentemente l'aria fredda al suolo.