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La nevicata "irregolare" del 3-4 gennaio 2008 - 1a parte   Inserito il› 03/02/2008 9.02.33

L'ATTESA DELLA NEVE

Dopo quasi due anni di latitanza arriverà la neve. Se ne accorge la schiera dei “meteoappassionati” che, in inverno come non mai, studiano con attenzione i modelli a proiezione boreale. Si attende l’interruzione del flusso zonale alla ricerca di un nuovo scambio meridiano. Ed ecco la puntuale spinta dell’anticiclone delle Azzorre verso le alte latitudini. C’è di più questa volta: la colata fredda verrà raccolta subito dal respiro mite dell’Atlantico. Il cuscino freddo, lo scorrimento di aria umida e la neve sono le promesse per i primi giorni dell’anno. I modelli l’uno dopo l’altro confermano.
A poche ore dall’evento l'attenzione è ormai volta a quantificare l’apporto nevoso che sembra annunciarsi abbondante ed omogeneo. 

 
 L'irruzione fredda attesa per la nottata del 2 gennaio - modello BOLAM - FONTE: http://www.meteoliguria.it
 
 
Il Modello ad Area Limitata (LAM) prevede per la nottata del 2 gennaio la classica irruzione di aria continentale polare proveniente dai Balcani. E’ in atto un rinforzo dei venti dalla porta della Bora. Nel pomeriggio di Capodanno qualche refolo raffredda leggermente l’aria, ma ovunque le temperature restano superiori alle attese. Niente di strano: sappiamo che il nocciolo freddo più consistente sfilerà retrogrado oltralpe.  Si spera in una gelata notturna, ma al calare della sera il cielo si copre ovunque e le minime non scendono sotto lo zero. La ventilazione al suolo, contrariamente all’episodio di metà dicembre, è debole anche sulle pianure orientali. Il freddo si fa però meglio avvertire in quota con valori ampiamente negativi ed aria piuttosto secca. Una sorta di cuscino freddo, pur debole, si sta creando con l'ingresso delle prime nubi. La neve è attesa ed è certa su tutta la Lombardia. E’ proprio sulla fascia Pedemontana e sulle Prealpi che sembra logico attendersi un buon accumulo grazie allo Stau. Con il calare del buio si attendono le precipitazioni. Durante la giornata qualche fiocco sparso cade sull’Oltrepò Pavese, e sulla fascia prealpina. La situazione sembra ingarbugliarsi. Osservando la moviola satellitare si notano le nubi più alte scendere da NordOvest con lieve moto anticiclonico. Attendiamo la rotazione delle correnti in quota da SudOvest che avverrà entro la mattinata successiva. La neve, quella soffice e fitta, sembra però volere farsi attendere.



INQUADRAMENTO SU SCALA CONTINENTALE E PREVISIONE

Alcune immagini pubblicate da EUMETSAT evidenziano le temperature delle masse d’aria che interessano i continenti. L’elaborazione qui sotto relativa alla sera del 2 gennaio mostra l’ingresso di aria fredda nei bassi strati originatasi da un anticiclone presente sulla Scandinavia. E’ evidente la sovrapposizione di aria più mite di origine atlantica che scorre da SW con un primo fronte caldo. Una seconda e più intensa perturbazione (alimentata da aria polare nordatlantica) è ora sul Golfo di Guascogna. Il suo arrivo è atteso nella notte tra il 3 ed il 4 gennaio e ad essa è associato un aumento dei moti vorticosi in media troposfera. Si attendono almeno 24 ore di tempo significativamente perturbato.
 
 
Air Mass Analysis sull'Europa nella tarda serata del 2 gennaio - FONTE: www.eumetsat.int
 
 
L’immagine Meteosat relativa alla sera successiva del 3 gennaio sembra eloquente: la poderosa perturbazione atlantica sta per abbordare le nostre regioni di NordOvest. Essa è preceduta da correnti di scirocco per cui l’inevitabile ripresa termica sarà associata ad importanti nuclei di precipitazioni, particolarmente abbondanti sulle regioni esposte ai venti meridionali. Si attendono quindi, in accordo con i LAM, importanti accumuli pluviometrici. Sarà una notte di neve abbondante; tuttavia al primo mattino la pioggia prenderà il sopravvento a partire dai settori sudorientali per conquistare gradualmente buona parte della Pianura Padana.
 
 
 Air Mass Analysis sull'Europa nella tarda serata del 3 gennaio - FONTE: www.eumetsat.int
 
 
La distribuzione termica su scala continentale vista dall’analisi GFS è coerente con quanto visto dal satellite. Il blocco altopressorio Russo-Scandinavo pompa aria di estrazione artica siberiana verso la Germania, mentre un flusso meno gelido attraverso i Balcani raggiunge l’Italia. Aria oceanica mite raggiunge il Mediterraneo entrando dal Golfo di Guascogna. Si prospetta la classica interferenza tra ingressi orientali ed Atlantico. In Pianura Padana questa è la condizione che favorisce le nevicate “in vecchio stile”.
 
 
 Mercoledì 2 gennaio 2008: situazione termica - analisi GFS - FONTE: www.wetterzentrale.de
 
 
Ed ecco il profilo termodinamico tipico della nevicata da scorrimento. Il tracciato si riferisce a Milano Linate durante il pomeriggio di giovedì 3 gennaio. Si nota che le due curve di stato sono quasi sovrapponibili. Ciò indica una colonna d’aria satura di vapore per la sublimazione della neve durante la caduta.  I venti sono orientali fin poco sopra la superficie di 850 hPa, uno spessore tipico del cuscinetto freddo continentale. Più in alto la ventilazione si orienta da SudOvest. Il punto di discontinuità è demarcato da un’inversione termica che coincide verosimilmente con la base dello strato nuvoloso. Il tracciato termico risulta totalmente negativo e depone con certezza alla conservazione del fiocco di neve fino al suolo.
 
 
3 gennaio ore 12 - Radiosondaggio a Linate - FONTE: http://weather.uwyo.edu/upperair/sounding.html
 
 
 
Nell'analisi al suolo sull’Europa giunge subito all’occhio l’enorme dislivello barico dovuto ad un massimo di pressione di ben 1060 hPa sulla Russia. L’ingresso di una profonda depressione atlantica attraverso il Golfo di Guascogna provoca un intenso richiamo sudorientale verso l’Italia. Si noti il “naso favonico padano” che indica stau e promette abbondanti precipitazioni a sud delle Alpi. L’enorme spinta della corrente a getto da NordOvest farà sprofondare la depressione nel Mediterraneo centro-occidentale. Per il principio di conservazione della quantità di moto è attesa una risposta altopressoria altrettanto rapida ed intensa verso la penisola accompagnata da venti di scirocco.
 
 
  Giovedì 3 gennaio 2008: situazione al suolo e a 500 hPa - analisi GFS - FONTE: www.wetterzentrale.de
 
 
Nella giornata di venerdì 4 gennaio la spinta convergente del getto verso Nord “taglia i viveri” alla profonda saccatura. La depressione tende a colmarsi attorno ad un “minimo principale” poco profondo che stazionerà per 24 ore tra la Sardegna e le isole Baleari prima di affondare verso Sud. La pressione sull’Italia aumenta al suolo e soprattutto in quota. Sapremo a posteriori che questo cut-off ha avuto un ruolo chiave nel limitare la caduta di neve in alcune zone della Lombardia.
 
 
Venerdì 4 gennaio 2008: situazione al suolo e a 500 hPa - analisi GFS - FONTE: www.wetterzentrale.de
 
 
Il vortice chiuso di bassa pressione si è colmato in direzione dell'Algeria  cedendo il passo alle vivaci correnti occidentali. Sabato 5 gennaio una perturbazione atlantica penetra nel Mediterraneo rinvigorendo la morente circolazione depressionaria. Ritornano le precipitazioni, questa volta più diffuse ed abbondanti. Le temperature ora sono più elevate e la neve cade solo in montagna.
 
 
Sabato 5 gennaio 2008: situazione al suolo e a 500 hPa - analisi GFS - FONTE: www.wetterzentrale.de
 

Secondo i LAM il peggioramento previsto sarebbe stato leggermente posticipato con "fase clou" dovuta all’ingresso della perturbazione atlantica a cavallo tra il 3 ed il 4 gennaio. In effetti a partire dal pomeriggio di martedì 2 gennaio la neve era caduta a carattere sparso ed intermittente quasi ovunque senza accumuli al suolo apprezzabili. BOLAM, ma anche LAMMA promettevano un diffuso coinvolgimento di Liguria, Piemonte e Lombardia. In particolare le nevicate avrebbero preso consistenza dalla tarda serata di giovedì 3 gennaio insistendo particolarmente su tutta la fascia prealpina fino al Veneto.
 
 
Accumuli nevosi previsti nelle 12 ore precedenti alla mezzanotte del 4 gennaio - modello BOLAM - FONTE: http://www.meteoliguria.it
 
 
 
La neve sarebbe caduta tutta notte per cedere posto nelle prime ore del mattino alla pioggia seguendo il classico e scontato percorso da SudEst verso Ovest. L’esperienza insegna infatti che la risalita delle correnti meridionali invade la bassa troposfera in Lombardia a partire dalle provincie di Mantova e Brescia per raggiungere più tardi la famosa “linea dell’Adda”. Le zone raggiunte per ultimo dal riscaldamento dei bassi strati sono il comasco ed il varesotto o meglio le regioni ad Ovest del Ticino. Può anche capitare che le zone orograficamente riparate dal richiamo sciroccale come il pavese e l’alessandrino assistano ad una nevicata fino al termine delle precipitazioni. Per questa ragione era plausibile la soluzione proiettata dal BOLAM anche per le successive 12 ore di venerdì 4 gennaio.
 
 
Accumuli nevosi previsti nelle 12 ore precedenti al mezzogiorno del 4 gennaio - modello BOLAM - FONTE: http://www.meteoliguria.it
 
 
 
I servizi della protezione civile della Lombardia, avevano annunciato uno stato di allerta per una nevicata che avrebbe in molte località di pianura avrebbe creato disagi con i suoi 20 cm di accumulo.
I fatti però come sappiamo  non sono andati così.
 
 
Succ.
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