IL VENTO ASSASSINO
Premessa
E' stato dimostrato da molte ricerche scientifiche, effettuate sopratutto in Germania negli anni 70 del secolo scorso, che il fohn (o favonio) influenza grandemente la psiche umana. Nei codici penali di alcuni paesi se viene commesso un omicidio in una giornata in cui spira il fohn e' considerato come attenuante.
A tutti coloro che come me amano e vivono per lavoro o per piacere questa bellissima citta' che e' Milano.
Era una giornata nuvolosa e fredda di gennaio a Milano.
Era mezzogiorno, quando un alito di vento caldo inizio' a travalicare le Alpi e a raggiungere la pianura padana in un'ora. Il favonio stava per invadere la metropoli lombarda, spazzando via tutte le nubi e riportando un cielo terso ed azzurro. Ma nessuno avrebbe immaginato cosa sarebbe successo di li' a poco nel quartiere Navigli a pochi passi dalla fermata della metropolitana della linea due Romolo...
Un giovane dall'apparente eta' di 20 anni, alto circa 1 metro e 80, capelli biondi a doppio taglio, occhi azzurri e lineamenti del viso dolci e sottili stava camminando con tranquillita' in via Meda. Era vestito con un paio di jeans strappati ed un maglione blu leggero, ai piedi portava un paio di scarpe da ginnastica alla moda e sulla schiena un piccolo zaino leggero. Era uno studente universitario al secondo anno di architettura che stava tornando dopo la lezione del mattino al Politecnico. Viveva da solo in un appartamento in affitto in via Meda. L'appartamento era modesto e composto da un bagno, una camera da letto ed una cucina, ma accogliente. Stava gia' immaginando che di li' a poco avrebbe preparato un bel piatto di pasta e poi avrebbe fatto una pausa nel pomeriggio, prima di tornare per un'altra lezione in universita'. La solita noiosa routine quotidiana! Stava pensando. Il giovane nonostante il suo aspetto fisico piu' consono ad una persona del Nord Italia era originario della Sicilia e si chiamava Manfredi. Si era trasferito a Milano per completare gli studi universitari dopo il liceo scientifico a Catania terminato con il massimo dei voti.
All'improvviso si senti' soffocare come se qualcuno lo stesse afferrando per il collo, ma in realta' nessuno lo stava facendo, sentiva soltanto su di se' un tepore inusuale e come un leggero alito di vento che lo accarezzava. Il respiro inizio' a mancargli del tutto, si senti' soffocare sempre piu', la vista comincio' ad annebbiarsi e svenne. Inizio' a diventare blu e cadde a terra all'improvviso. I passanti che si accorsero di lui chiamarono immediatamente i soccorsi. Un giovane che si trovava nella folla accorsa e che aveva imparato le tecniche di rianimazione tento' disperatamente di rianimare il ragazzo che pero' non dette nessun segno di vita. Quando giunse l'ambulanza insieme alla polizia, gli infermieri ed il medico con un'auto attrezzata non poterono che constatare il decesso. La polizia circondo' in seguito la scena dell'accaduto per fare spazio ai rilievi della scientifica.
Le indagini furono affidate al dottor Rossi che interrogo' subito il medico legale, il quale ribatte': "All'apparenza sembra una morte per soffocamento, ma devo fare ulteriori indagini e saro' piu' preciso dopo l'autopsia". I poliziotti interrogarono tutti i testimoni presenti e ne conclusero che si trattasse di un malore, anche se per un ragazzo cosi' giovane a tutti sembro' molto strano.
L'indomani tutti i giornali riportarono nelle pagine della cronaca di Milano l'accaduto parlando soltanto di un banale malore. I risultati dell'autopsia arrivarono presto sul tavolo del commissario Rossi e furono inattesi. Il giovane non presentava alcuna anomalia fisica che giustificasse la morte per soffocamento, ne' segni di violenza fisica che potessero essere congruenti con un tale tipo di decesso, quindi al momento la causa della morte era sconosciuta. Il medico legale dispose ulteriori esami, come un esame tossicologico per stabilire con maggiore precisione le cause dell'improvvisa morte. Il corpo del povero ragazzo fu trattenuto e non si procedette ancora all'autorizzazione per i funerali.
Si iniziarono ad interrogare tutti gli amici ed i conoscenti di Manfredi e la famiglia per cercare di trovare possibili moventi, dato che tutte le piste erano aperte, anche quella dell'omicidio.
(1-Continua)