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.: Giovedì 21 novembre 2024
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A. Pizzuti, R. Valente, A. Zamboni |
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In questi ultimi giorni, come avrete potuto leggere e vedere nelle varie emissioni delle carte dei modelli di calcolo, si sta assistendo ad un moderato approfondimento del vortice polare (si fa spesso riferimento ad una fase del NAM positiva: una fase positiva del NAM - North Anular Mode sta ad indicare un vortice polare con geopotenziali più profondi della norma ed una velocità del getto polare superiore alla norma che di fatto impedisce l’attività delle onde planetarie relegando le medio-basse latitudini a lunghe fasi anticicloniche come quella che stiamo vivendo). Tuttavia paventare la possibilità, sulla base di questo unico fattore, che l’inverno o quantomeno una buona parte di esso, possa essere caratterizzata da scarsi scambi meridiani (rare occasioni di essere investiti da ondate fredde) sarebbe, oltre che molto prematuro, anche sbagliato. Noi riteniamo infatti che per poter inquadrare meglio l’evoluzione futura è molto più importante comprendere le reali dinamiche che hanno portato a questo approfondimento del vortice polare che, sopratutto se avviene in questa fase prematura della stagione (siamo solo ad inizio novembre), può portare a risvolti anche diametralmente opposti nel mese/mesi successivi.
Tuttavia a intravedere un inverno europeo più caldo e secco della norma ci sono anche le proiezioni del prestigioso modello europeo ECMWF che vede un inverno contraddistinto da lunghe fasi anticicloniche dove la corrente a getto polare scorrerebbe principalmente a latitudini elevate relegando gran parte del continente europeo a temperature più elevate della norma e precipitazioni più scarse della norma.
Non va però dimenticato che anche le previsioni stagionali fornite dagli enti ufficiali hanno dimostrato di avere una scarsa percentuale di realizzazione a dimostrazione che siamo ancora ben lontani da una piena comprensione delle dinamiche atmosferiche che possano permetterci di delineare una vera e propria previsione con mesi di distanza (manca oltre un mese solo dall’inizio dell’inverno astronomico). Pertanto in questa sede, senza cercare di fornire certezze, ci limiteremo ad affrontare ed analizzare la situazione attuale, cercando inoltre di capire ed inquadrare l’evoluzione futura descrivendo gli scenari meteorologici a livello europeo più probabili che secondo noi potremo attenderci da qui a fine anno.
Analisi del mese di Ottobre 2015
Per analizzare ed inquadrare la situazione attuale, e cercare di indagare la situazione futura, non possiamo pertanto che partire dall’analisi del mese di Ottobre appena trascorso e dall’analisi di recenti studi, come l’OPI ed il SAI di Cohen, a carattere euristico-statistico, che hanno evidenziato delle importanti similarità tra alcuni fenomeni legati alla circolazione atmosferica del mese di ottobre e l’evoluzione della stessa nel corso del trimestre invernale con particolare riferimento al valore dell’Oscillazione Artica AO.
Facendo riferimento ai concetti introdotti dall’OPI possiamo vedere come il mese di Ottobre sia stato caratterizzato da un vortice polare disposto con un asse molto inclinato (sud Groenladia-Giappone) e con un centro di massa (principali nuclei di vorticità) posto sul settore nord-canadese (Fig.1), nonchè da un moderato grado di ellitticizzazione (anomalia polare positiva e anomalia negativa alle medie latitudini Fig.2) dovuto all’azione delle due principali onde planetarie (indicate con la curva in rosso) che hanno mostrato un discreto grado di intrusività fino alla latitudini più settentrionali. Inoltre, dalla Fig.3, si può notare come le onde planetarie troposferi
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