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.: Martedì 3 dicembre 2024
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Alessandro Bonvegna |
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SITUAZIONE SINOTTICA IN EUROPA Partiamo con la situazione meteorologica generale in Europa: come per molte fasi dell’inverno 2014/2015, è presente un campo di alta pressione (H), il quale dalle Azzorre estende la sua influenza verso l’Europa occidentale; a latitudini superiori troviamo un Vortice Polare piuttosto attivo e sbilanciato verso ovest (Canada/U.S.A.), il quale causa un forte dislivello barico in alta troposfera che dà luogo a correnti molto veloci (corrente a getto polare) da ovest fino alla Gran Bretagna. Più a est, su Scandinavia e Russia occidentale, tale getto rallenta e si ha una barica abbastanza neutra, non prevalendo infatti basse pressioni né anticicloni “termici”, come invece spesso accade durante altri inverni. Rare, veloci e poco durature “elevazioni” dell’anticiclone delle Azzorre hanno avvettato aria mite verso nord-est, permettendo durante l’inverno brevi incursioni di aria fredda che, in tali situazioni, penetra verso sud seguendo il ramo discendente della stessa alta pressione, raggiungendo anche la nostra Penisola; tra queste la più importante a livello di intensità e durata è avvenuta negli ultimi giorni di dicembre 2014, con particolare riferimento ai Balcani e al versante adriatico dell’Italia. La mappa di rielaborazione sottostante si riferisce al 4 marzo 2015 e riassume la situazione. | Ci troviamo di fronte ad un’irruzione di aria fredda di tipo artico-marittima: i massimi del freddo in quota li troviamo tra Scandinavia e Russia occidentale ( -8°C a 850hpa, libera atmosfera), dove abbiamo la figura pressoria “ibrida” di cui parlavamo prima e di certo, quindi, non vi è alcun contributo di aria artica continentale di tipo “pellicolare”, soprattutto considerando che in tali zone si registravano valori non certo “gelidi” durante l’irruzione fredda ( circa 0°C in pianura). Non è comunque un’irruzione artico-marittima di quelle in cui gran parte dell’aria fredda entra dalla Valle del Rodano, scendendo perpendicolarmente alle Alpi e creando una bassa pressione sul Mar Ligure, foriera solitamente di maltempo anche su gran parte della Lombardia. La mancata “rodanata classica” – in gergo meteo – trova nelle sue cause le medesime motivazioni che porteranno all’eccezionale forza dei venti in molte zone d’Italia: l’alta pressione delle Azzorre è schiacciata a nord-ovest dal violento getto polare in uscita dal Nord America, il quale, disposto esattamente ovest-est lungo i paralleli, non permette alla stessa un’elevazione apprezzabile verso nord/nord-est, ma piuttosto verso est/nord-est, cercando di fatto di “strozzare” nel più breve tempo possibile e nel poco spazio disponibile la discesa fredda sull’Italia. Con queste premesse, dunque, era di certo necessaria la formazione di un minimo pressorio piuttosto profon
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