Il mese di Gennaio 2006 è stato caratterizzato dal punto di vista termico da condizioni decisamente al di sotto della media. Solo la terza decade ha presentato uno scorcio finale meno rigido, in concomitanza di un intenso afflusso sciroccale con T.MAX che nei gg.30 e 31 hanno superato agevolmente i 10°C. La prima decade del mese ha visto la conclusione dell’impulso freddo di fine Dicembre ed il successivo ritorno di condizioni anticicloniche con prevalenza dell’HP russa. Sebbene non sia stata particolarmente rigida, essa ha fatto registrato le più punte di freddo più intense di tutto Gennaio in particolare sulla fascia padana. Il grande gelo, formatosi in questo frangente sul sub-continente russo sotto la spinta di un intenso riscaldamento della stratosfera polare (stratospheric warming), inizia solo nella seconda parte del mese a dar segni di volersi appropriare anche dell’Europa centrale e dell’Italia. La seconda decade si chiude con caratteristiche anticicloniche e con il ritorno dei rigori dell’inverno meteorologico. Le T.MEDIE e MIN hanno, infatti, fatto il loro ingresso nella hit parade delle più fredde della seconda decade di Gennaio. Il freddo mostra il suo lato più crudo, ma anche bucolico, sulla Bassa Padana (dal Pavese al Mantovano), dove regnano intense nebbie e la galaverna da luogo a paesaggi somiglianti in toto a quelli dell’estremo N-Europa. Con il passaggio alla terza decade si verifica la rottura della situazione di stallo, fin qui protrattasi dall’irruzione della goccia fredda retrograda post-natalizia sul N-Italia. L’HP termica russo-siberiana riaggancia l’HP atlantica in posizione di blocco rispetto al flusso zonale atlantico, originando due discese fredde. La prima puntata del freddo è resa possibile dall’allungarsi del comparto russo del VP verso le regioni adriatiche ed i Balcani. Il secondo impulso crea invece il distacco di una goccia fredda con componente fortemente retrograda. Essa, prese le mosse dal Mar di Barents, è transitata rapidamente sul versante N-alpino, per poi gettarsi sul Golfo del Leone. La risposta del tiepido Mare Nostrum non si è fatta attendere e la genesi di un’area ciclonica ad Ovest dell’Italia ha, poi , provocato intense nevicate da raddolcimento su gran parte del N-Italia. Da qui la fase mite di fine mese con terza decade fredda, ma con un solo valore termico di notevole rilievo dal punto di vista statistico del mese di Gennaio. Si tratta dei valori MAX di temperatura del 26Gennaio che si mantengono ovunque al di sotto dello zero. Si registra, così, dopo ben 9 anni una giornata di ghiaccio anche nell’area metropolitana milanese. La stazione di Varese-CGP ha fatto registrare una temperatura media mensile di 1,9°C contro una media sull’intera serie storica (1967-2006) di 2,7°C (differenza –0,8°C). Statisticamente si evidenzia una leggerissimo trend all’aumento della temperatura di +0,08°C ogni 10 anni. Questa recente tendenza al riscaldamento della temperatura media mensile sembra sfumare vieppiù negli ultimi anni. Infatti, la media mobile (su base 5), rappresentata dalla linea nera in grassetto, torna progressivamente a collocarsi intorno ai valori medi mensili e ciò inficia almeno parzialmente l’ipotesi di una significativa tendenza al riscaldamento della temperatura del mese più freddo dell’anno. Se analizziamo la serie storica dei valori in base ad una loro distribuzione normale o gaussiana, riscontriamo che solo due valori hanno una certa importanza dal punto di vista del tempo di ritorno. Il Gennaio più freddo -1,3°C nel 1985 à tempo di ritorno 400 anni Il 2°Gennaio più freddo -0,5°C nel 1979 à tempo di ritorno ~70 anni Per contro ha una significatività più ridotto le annate più tiepide, per esemplificare inseriamo il tempo di ritorno del Gennaio più mite 5,4°C nel 1974 à tempo di ritorno 25 anni La stazione di Milano-S.Leonardo ha fatto registrare una temperatura media mensile di 1,73°C contro una media sull’intera serie storica (1984-2006) di 2,54°C (differenza -0,81°C). Statisticamente si evidenzia una trend all’aumento della temperatura di +0,92°C ogni 10 anni. Questa recente tendenza al riscaldamento della temperatura media mensile sembra vieppiù sfumare anche in questa località nel corso degli anni 2000. Infatti, la media mobile (su base 5), rappresentata dalla linea nera in grassetto, torna progressivamente a collocarsi intorno ai valori medi mensili e ciò inficia almeno parzialmente l’ipotesi di una significativa tendenza al riscaldamento della temperatura del mese più freddo dell’anno. Se analizziamo la serie storica dei valori in base ad una loro distribuzione normale o gaussiana, riscontriamo che solo un valore ha una certa significatività dal punto di vista del tempo di ritorno. Il Gennaio più freddo -1,53°C nel 1985 à tempo di ritorno 85-90 anni La stazione di Spessa (PV) ha fatto registrare una temperatura media mensile di -0,35°C contro un valore medio sull’intera serie storica (1986-2005) di 2,09°C (differenza -2,44°C). Il mese di Gennaio del 2005 risulta così essere il terzo in assoluto dal punto di vista del freddo durante periodo analizzato, superato solo dal 1985 (media -4,50°C) e dal 1987 (media –0,77°C) e seguito seppur a distanza dal 1986 (media 0,71°C). Il discorso statistico fin qui impostato per le due stazioni precedenti è valido anche per Spessa-(PV). Statisticamente si evidenzia una trend all’aumento della temperatura di +1,12°C ogni 10 anni. Questa recente tendenza al riscaldamento della temperatura media mensile si riduce sempre più anche in questa località nel corso con il nuovo secolo. Infatti, se guardiamo alla media mobile (su base 5), rappresentata dalla linea nera in grassetto, notiamo che essa torna progressivamente a collocarsi intorno ai valori medi mensili e ciò inficia almeno parzialmente l’ipotesi di una significativa tendenza al riscaldamento della temperatura del mese più freddo dell’anno. Se analizziamo la serie storica dei valori in base ad una loro distribuzione normale o gaussiana, riscontriamo che solo un valore ha una certa importanza dal punto di vista del tempo di ritorno. Il Gennaio più freddo -4,50°C nel 1985 à tempo di ritorno 500-550 anni |