Maggio 2006 è caratterizzato dal punto di vista termico da condizioni leggermente superiori alla media. Ciò è il risultato di una prima decade con clima fresco e di una parte centrale e finale con valori ormai estivi, ma con punte non eccessive data la brevità delle onde di calore. **1ª decade** Presenta temperature leggermente inferiori alla norma. Inizia sotto il segno di un anticiclone su Est-Europa e registra numerosi disturbi da parte di deboli fronti provenienti da Iberia e Francia, alimentati da un flusso di aria umida oceanica. A fine decade spostamento dell’HP sulla Scandinavia e via libera al passaggio di una goccia fredda con abbassamento delle temperature su tutta la regione. L’arrivo di aria fresca polare dà luogo a T.MIN di un certo rilievo su Lombardia Est con punte prossime o inferiori a 5°C sotto temporale (g.9). **2ª decade** Si apre con HP su N-Europa e condizioni di relativa instabilità al seguito del passaggio della goccia fredda. In seguito formazione HP su Mediterraneo ed Italia, supportato da un promontorio dal N-Africa con richiamo di aria sub-tropicale. Ne scaturisce la prima fase calda con valori termici propriamente estivi. Le T.MAX superano 30°C su Bassa Lombardia. La calura, comunque non eccessiva, è in parte mitigata sul finire della decade da una debole instabilità su Prealpi ed area pedemontana. Ciò è favorito da un parziale cedimento della struttura anticiclonica e da infiltrazioni fresche di provenienza atlantica. Da segnalare a MI-S.Leonardo la T.MIN del g.18 (17,3°C), il terzo valore più elevato di sempre per la decade (serie 1980-2006). **3ª decade** Presenta valori di nuovo nella norma stagionale. Si apre coll’ulteriore indebolimento del dominio dell’HP ed il passaggio di una debole onda ciclonica. La prosecuzione del flusso di origine atlantica consente così un relativo rinfresco del clima. Dal g.25 temporanea affermazione dell’HP atlantico. In questo frangente l’effetto favonico, innescato dalla circolazione con componente da NW, dà luogo alla principale onda di calore di Maggio. Le T.MAX raggiungono valori tropicali, cioè superiori a 30°C, su gran parte della regione (gg.27-28). Ricordiamo 33,5°C a Spessa (PV), 32,7°C a Codogno (LO) e 32,6°C a Sondrio (stazione BPS). La fase calda si rivela del tutto effimera ed il protendersi dell’HP verso l’Islanda provoca una brusca discesa d’aria artico-marittima verso l’Italia (g.29). L’abbassamento termico, conseguente all’irruzione fredda, arreca T.MIN vicine a 2°C su Basso Varesotto e Brianza comasca e valori diffusi attorno a 4-5°C su pianura lombarda non interessata dal föhn. Nel Bresciano e nel Mantovano tali valori costituiscono quasi un record. Per punte di freddo di eguale importanza bisogna, infatti, risalire agli anni 1984 e/o 1991. La stessa considerazione può essere parimenti estesa alle T.MAX (14-17°C), avutesi nella medesima area il g.30. **Le serie storiche relative all’andamento termico di Maggio in tre località lombarde: 1) La stazione di Varese - CGP ha registrato una temperatura media mensile di 18,1°C contro una media sull’intera serie storica (1967-2006) di 16,32°C (scarto +1,78°C). Statisticamente si evidenzia un trend all’aumento della temperatura di +0,81°C ogni 10 anni. Questa tendenza al riscaldamento della temperatura media mensile è piuttosto evidente anche dal tracciato della media mobile (su base 5) -- linea nera in grassetto. Il trend è nettamente significativo visto che la fase calda, originatasi alla fine degli anni 80, perdura tuttora e solo tre valori negli ultimi 19anni (16%) si collocano al di sotto dell’attuale media mensile. Molto netto è il cambiamento del regime termico tra la serie temporale prima del 1988 (T.Media 15°C) e quella successiva a tale anno (T.Media 17,5°C). Non si evidenzia alcuna periodicità nell’andamento termico del mese di Maggio. Se analizziamo la serie storica in base ad distribuzione normale o gaussiana dei valori, riscontriamo che un solo dato risulta rilevante dal punto di vista tempo di ritorno: Il Maggio più fresco 11,3°C nel 1984 à tempo di ritorno 150-200 anni Il Maggio più mite 19,8°C nel 2003 à tempo di ritorno 15-20 anni ed il 2°Maggio più fresco 13,5°C nel 1978 e 1980 à tempo di ritorno 8 anni hanno significatività trascurabile. 2) La stazione di Milano-S.Leonardo ha registrato una temperatura media mensile di 18,52°C contro una media sull’intera serie storica (1984-2006) di 18,16°C (scarto +0,36°C). Statisticamente si evidenzia un trend all’aumento della temperatura di +1,34°C ogni 10 anni. Questa tendenza al riscaldamento della temperatura media mensile negli ultimi 25anni è abbastanza manifesta. Infatti, la media mobile (su base 5) -- linea nera in grassetto -- si colloca costantemente al di sopra del valore medio dal 1996. Inoltre, solo due valori negli ultimi 14 anni (14%) si posizionano al di sotto della media. La tendenza sembra meno evidente rispetto a Varese, data la mancanza del periodo 1967-1983 manifestamente molto più fresco. Analizzando l’intera serie storica sembra conservarsi una periodicità undecennale nell’andamento termico di Maggio, riconducibile al ciclo dell’attività solare. Se analizziamo la serie storica dei valori in base ad una loro distribuzione normale o gaussiana, riscontriamo che soltanto un dato ha rilevanza statistica dal punto di vista del tempo di ritorno: Il Maggio più fresco 12,40°C nel 1984 à tempo di ritorno 500 anni Possiedono, invece, una significatività trascurabile sia il 2°Maggio più fresco 14,92°C nel 1991 à tempo di ritorno 10-15 anni che il Maggio più mite 20,44°C nel 2000 à tempo di ritorno 5 anni 3) La stazione di Spessa (PV) ha registrato una temperatura media mensile di 18,44°C contro un valore medio sull’intera serie storica (1986-2005) di 18,38°C (scarto +0,08°C). Si evidenzia un trend all’aumento della temperatura di +0,33°C ogni 10 anni ma, contrariamente a Milano S. Leonardo e Varese, questo non sembra per nulla significativo. Infatti, la media mobile (su base 5) -- linea verde in grassetto, oscilla costantemente attorno ai valori medi mensili. Con tutta probabilità, la tendenza al riscaldamento della temperatura media a Spessa non è rintracciabile, poiché la serie storica manca del tutto del periodo freddo relativo agli anni 70-80 e per di più la retta che individua il trend ha una pendenza inferiore a causa dell’assenza del Maggio 1984, il più freddo degli ultimi 40-50 anni. Anche a Spessa, analizzando la serie storica, si scorge una periodicità undecennale nell’andamento termico di Maggio riconducibile al ciclo dell’attività solare. Se prendiamo in considerazione la serie storica dei valori in base ad una loro distribuzione normale o gaussiana, riscontriamo che solo un dato ha importanza statistica dal punto di vista del tempo di ritorno: Il Maggio più fresco 15,32°C nel 1991 à tempo di ritorno 50 anni La significatività diviene trascurabile per il 2°Maggio più fresco 15,79°C nel 1987 à tempo di ritorno 20 anni il Maggio più mite 20,31°C nel 1992 à tempo do ritorno 7 anni Un rapido sguardo all'intero periodo primaverile:
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