La prefazione di Stefano Nava
Il romanzo “URAGANO!” e’ nato per caso senza alcun particolare scopo da parte mia. Ho scritto il romanzo nei momenti liberi dopo il lavoro per occupare il tempo in modo intelligente. Il mio unico scopo e’ stato quello di unire due grandi passioni della mia vita: la meteorologia e la letteratura.
Infatti ho sempre amato leggere, ma anche scrivere e circa un anno fa quando mi trovavo in nord Africa per lavoro ho iniziato a scrivere una storia a proposito di un uragano che entrasse nelle acque del Mediterraneo e dei suoi possibili effetti sia sulle persone che sulle principali citta’ europee.
Il romanzo e’ ambientato un po’ dappertutto come si vedra’ con il procedere delle puntate, rispecchia un po’ il mio animo viaggiatore e vagabondo, sempre in viaggio tra Italia e destinazioni estere.
Infatti si parte dagli Stati Uniti, ma poi l’azione si sposta in Libia, Isole Canarie, poi Spagna, Francia, Gran Bretagna, Italia. Nel romanzo oltre ad un tocco romantico (e’ dato grande spazio alla relazione tra Justin, il protagonista del romanzo e sua moglie Anne) ho voluto aggiungere molte delle conoscenze meteorologiche che possiedo a proposito di uragani e non da ultimo ai valori umani in cui credo. Per alcuni personaggi mi sono ispirato ad alcuni amici “meteofili".
PRIMA PUNTATA (pubblicazione: Ott 2007)
Prologo
A tutti coloro che hanno perso la vita negli attentati terroristici dell'11 settembre 2001 e successivi. Questo romanzo è dedicato a loro.
Mi sono sempre chiesto che cosa accadrebbe se un uragano arrivasse in Europa. Questo è il racconto di quello che potrebbe accadere. Nell'ottobre 2006 un uragano sfiorò le coste di Spagna e Portogallo, il suo nome era Vince.
Storm Prediction Center Headquarter, USA.
Justin era appena arrivato in ufficio come tutte le mattine. Erano le 9. Prima di iniziare a lavorare era andato a prendere un caffè alla macchinetta che c'era in corridoio tra il suo ufficio e quello del direttore. Era alto un giovane di bell'aspetto e questo non sfuggiva certo alle colleghe:1.70, capelli biondi corti, ben fatto.
Aveva 30 anni, ma erano già 5 anni che lavorava come meteorologo. In realtà aveva fatto una rapida carriera e dopo la laurea erano passati alcuni anni in cui aveva cambiato in continuazione lavoro tra tv, giornali locali e nazionali per guadagnarsi da vivere con le previsioni del tempo, ma da quando era riuscito ad entrare nel servizio meteorologico nazionale si era sempre più interessato ai fenomeni atmosferici violenti.
Questi lo avevano da sempre affascinato ed appassionato. Si ricordava i tempi in cui ancora ragazzo attraversava le grandi pianure degli Stati centrali a caccia di tornado e come dopo qualche insuccesso erano cominciate le prime soddisfazioni con numerosi avvistamenti. In quegli anni era nata la sua passione per la meteorologia che con il passare del tempo era diventata sempre più forte fino al desiderio di farne un lavoro.
Dopo la sua entrata nel servizio meteorologico nazionale il direttore aveva notato le sue capacità ed aveva passato il suo nome al direttore dell' SPC, lo Storm Prediction Center, massima autorità nel campo dei fenomeni violenti. Da due anni era sposato con Anne, si erano conosciuti all'università la prima volta, ma poi si erano persi di vista. Si erano ritrovati tutti e due, entrambi meteorologi a cercare lavoro in qualche giornale o tv locale, ma poi le loro strade si erano separate. Finchè per caso non si erano trovati nella stessa tv locale a parlare di anticicloni, cicloni e così via e quindi avevano cominciato a frequentarsi più spesso: dopo un anno era scoccata la scintilla ed anche qualcosa di più.
Anche Anne aveva fatto carriera ed ora lavorava come meteorologo capo al Weather Center della CNN ad Atlanta in Georgia. Justin ed Anne non si vedevano quindi molto spesso, la maggior parte delle volte durante i fine settimana o per le vacanze, ma il loro rapporto era rimasto molto buono. Quando però si vedevano i loro incontri erano molto intensi e romantici.
Justin dopo aver bevuto il caffè aveva cominciato a visionare le mappe di analisi e poi quelle previste per gli Stati Uniti, ma da lì a qualche giorno sembrava che la situazione dovesse essere tranquilla: nessun uragano o tornado in vista, meno male!
“Almeno ci sarà un po' di vacanza”-pensò tra sé Justin, ma qualcosa attirò la sua attenzione era una piccola onda in mezzo all'oceano Atlantico...
(1-Continua)