Da qualche parte nel deserto libico, il giorno prima
Akim era sdraiato sul letto e si stava riposando dopo il lungo viaggio nel deserto. La stanza era piccola e spartana nell’arredamento: c’era un letto ed un tavolo con la sedia, nulla di più. Completava l’arredamento in un angolo un piccolo bagno con lavandino. Akim stava pensando alla sua infanzia trascorsa in Iraq. Era ancora bambino quando aveva visto le bombe degli americani su Baghdad ed in una di queste incursioni “chirurgiche”, come le chiamavano, aveva perso entrambi i genitori. Solo suo fratello Walid e lui si erano miracolosamente salvati. Al momento del crollo della casa si trovavano in un rifugio sotterraneo costruito per sfuggire ai bombardamenti. Si ricordava poi la sua fuga clandestina dall’Iraq e la separazione da suo fratello. Dal momento in cui si erano separati sul confine iracheno-siriano non si erano più visti. “Chissà dove sarà ora e se sarà ancora vivo”, pensò tra sé Akim. Lui si era poi rifugiato con l’aiuto dei servizi segreti siriani in Libia, dove si era stabilmente insediato a Tripoli. Si era anche sposato con una giovane donna libica conosciuta nei suoi anni di permanenza nello stato nord africano. Finalmente entro poche ore avrebbe avuto soddisfazione. “Sì, finalmente giustizia!”, pensò tra sé Akim e si addormentò profondamente. Non fu però un sonno tranquillo: le scene di violenza e di guerra vissute da bambino gli si presentarono sottoforma d'incubi e sogni. Corpi straziati, sangue, sparatorie, bombe….
Isola di Gran Canaria (Spagna), lo stesso giorno
Il silenzio della spiaggia era interrotto solo dall’infrangersi delle onde sul bagnasciuga. Era notte ed una bianca e luminosa luna piena illuminava l’isola. Il mare non era mosso, solo qualche piccola onda con una ritmica cadenza si andava ad infrangere sulla spiaggia. All’improvviso il silenzio si interruppe. Una botola si aprì e qualcosa che assomigliava ad un cannone spuntò dal nulla. Un raggio luminoso bianco andò a colpire gli strati e gli stratocumuli che avvolgevano il cielo dell’isola da alcuni giorni. Dopo pochi minuti le nubi iniziarono ad addensarsi e a farsi più minacciose finché non raggiunsero la consistenza di nubi temporalesche. Si sentì anche qualche tuono accompagnato da lampi e fulmini.
CNN Headquarter; Atlanta(Georgia), il giorno dopo
“Interrompiamo le trasmissioni per dare notizia di un evento meteorologico inconsueto che ha colpito le isole Canarie. Ci colleghiamo in diretta con il centro previsioni meteo della CNN, la parola ad Anne”-esordì il presentatore in modo concitato. Nessuno lo sapeva e lo poteva immaginare, ma sarebbe successo qualcosa che avrebbe cambiato il mondo per sempre.
(4-Continua)