1a Parte (pagina corrente): Analisi sinottica dell'evento
>> 2a parte: Analisi al radar della Supercella
>> 3a parte: Analisi al Satellite del temporale, più alcune fotografie
>> 4a parte: Un'ulteriore ipotesi sulla genesi della Supercella - a cura di Davide Sironi
Premessa: attraverso un'analisi a POSTERIORI dell'evento in questione, utilizzando le mappe che abbiamo a disposizione, sono riuscito a capire le varie concause che hanno portato alla genesi del temporale in questione. Tuttavia, è doveroso precisare che si è trattato di un evento totalmente eccezionale e imprevedibile; a priori, quindi, nessuno poteva attendersi un evento del genere nonostante la discreta mole di strumenti previsionali cui possiamo attingere.
La sinottica del 16 Marzo vede l'approssimarsi di una debole saccatura dalla Francia; nel suo movimento verso Est ad essa è associato un nocciolo di aria fredda in quota che, seguendo la stessa traiettoria, si appresta ad interessare il Nord-Italia:
Fonte: www.meteoliguria.it
Sempre alla quota di 500hPa si registra un discreto aumento di vorticità a livello generale che tende a predisporre l'atmosfera allo sviluppo di moti convettivi.
Fonte: www.meteoliguria.it
Osservando più attentamente la mappa precedente salta all'occhio, però, un fattore a piccola scala che si rivelerà poi fondamentale nello sviluppo del temporale in questione. Tra Piemonte e Lombardia, infatti, i vettori del vento subiscono un brusco cambiamento di direzione passando da un W/NW ad un S/W. Cosa significa tutto ciò? Lo vedremo più avanti.
Considerando sempre il setup alle alte quote, si può notare come alla saccatura fosse associata anche una buona jet-stream in quota (300hPa), quasi sempre indispensabile per la genesi di Supercelle. Ma anche in questa mappa si nota il particolare accennato poco fa, ossia un cambiamento netto della traiettoria delle correnti:
Fonte: www.meteoliguria.it
Il tutto è apprezzabile più facilmente osservando una mappa in scala (osservate la direzione della "striscia" color verde).
Fonte: www.meteoliguria.it
Può un fattore così a piccola scala essere determinante per la formazione di un temporale? Ebbene si. Quel cambiamento di traiettoria ha generato una cospicua divergenza in quota, la quale ha fatto da trigger per la Supercella che si è andata a generare proprio in corrispondenza di essa ed alla quale è rimasta "aggrappata" per tutto il suo periodo di vita fino alla sua dissoluzione. Il tutto lo vedremo sempre meglio più avanti...
Alle quote medio basse la situazione è caratterizzata dalla presenza di aria decisamente umida, fattore essenziale per delle buone chances temporalesche. L'umidità si mantiene su valori nell'ordine del 75% durante le ore pomeridiane, il tutto con circa 17°C di temperatura e con il Sole ben presente (anch'esso fattore molto importante e da tenere presente). Le mappe dell'energia disponibile, infatti, sono chiare e mostrano un ottimo serbatorio energetico proprio tra Piemonte e Lombardia, con valori di CAPE prossimi ai 600/700 j/kg e di Lifted Index intorno a -4.
A questo andava a sommarsi un'altra particolarità che ha incentivato notevolmente il wind-shear verticale che poi ha permesso l'espolosione della Supercella qualche ora più tardi; dalla mappa seguente infatti si nota la presenza di un minimo di pressione a ridosso dei rilievi piemontesi:
Fonte: www.meteoliguria.it
Esso va ad instaurare una ventilazione prevalentemente orientale su gran parte della Lombardia occidentale e del Piemonte orientale:
Nel frattempo l'avanzare della saccatura verso Est determina l'attivazione di venti più secchi di caduta dalle valli alpine della Valle d'Aosta che vanno a contribuire alla genesi di una linea di convergenza grossomodo ad Ovest del fiume Ticino. Il gioco è fatto, la miccia viene accesa da questi molteplici fattori:
- convergenza nei bassi strati tra aria più umida e aria più secca in discesa dalle valli Alpine con sviluppo di un serbatoio energetico importante a livello locale.
- ingresso di aria più fredda in quota che incrementa il gradiente termico verticale.
- nocciolo di divergenza alle alte quote che fa da "risucchio" per l'aria sottostante.
Anche altri parametri relativi alla convettività erano favorevoli proprio per la zona dove si è generata la Supercella. Ecco due mappe che mostrano i valori più alti proprio sull'Alto Ticino: