Studio ovale della Casa Bianca, Washington DC(USA)
“Il presidente degli Stati Uniti!” esclamò un portavoce che si trovava sulla porta dello studio ovale alla casa Bianca. Dallo schermo televisivo apparve il volto sereno, ma fermo del presidente O. che si accingeva a fare un discorso alla nazione. Il discorso però venne diffuso in ogni parte del globo: dal continente americano a quello africano, a quello europeo, a quello asiatico ed dell'Australia/Oceania. Erano collegate in diretta più di 200 televisioni e radio. Tra le principali: la CNN, la BBC, FR2, la RAI, la TVE, Al Jazira, Channel 4, CCTV....
“Cittadini e cittadine degli Stati Uniti e di tutto il mondo mi accingo a fare questo discorso per dichiarare lo stato d'emergenza su tutto il territorio degli Stati Uniti d'America oltre allo stato di preallarme per le nostre forze armate sparse per il mondo. Siamo infatti sotto un attacco terroristico senza precedenti che coinvolge tutta la Terra. Ho già parlato con i principali capi di governo che appartengono alla NATO per un'azione di contrasto comune. Voglio inoltre comunicare che non rilasceremo nessun prigioniero in nostro possesso nella base cubana di Guantanamo e che non intendiamo cedere ai ricatti dei terroristi. Con questo concludo il mio breve discorso invocando la protezione e la benedizione di Dio sugli Stati Uniti d'America e sul mondo intero!” concluse così il suo breve discorso il presidente O. Dopo pochi secondi si alzò dalla sedia e lasciò lo studio ovale per essere trasferito in una località segreta, non appena le telecamere si fossero spente.
Da qualche parte nel deserto di Sonora(USA)
L'aereo era pronto per il decollo. Tutto era stato controllato e preparato nei minimi particolari. Justin e Samuel Bell erano già saliti a bordo e si erano allacciati le cinture di sicurezza. Il viaggio sarebbe stato lungo dato che avrebbero dovuto raggiungere la Florida e ci volevano alcune ore. I piloti diedero il via libera al decollo e iniziò il rullaggio sulla pista e poco dopo il velivolo si alzò in cielo con tutto il suo carico tecnologico. L'aeroplano era dotato di una struttura metallica molto spessa e pesante simile a quella degli ordinari cacciabombardieri. Sul fondo vi era il dispositivo per la generazione delle onde elettromagnetiche e l'alimentatore supplementare per l'energia elettrica. Justin si addormentò durante il viaggio che non presentò nessun problema. Quando l'aereo si trovò a pochi chilometri dall'obbiettivo i piloti chiesero all'equipaggio di stringere maggiormente le cinture di sicurezza per probabili turbolenze e di adottare,in caso di emergenza, la posizione per l'atterraggio, la cosiddetta brace position. Il velivolo iniziò ad oscillare fortemente a causa della forte turbolenza presente poco prima dell'occhio del ciclone. Ma tutto sembrava reggere bene o almeno era quello che sperava Justin. Poi tutto si placò all'improvviso e vi fu un'improvvisa calma: erano giunti all'interno dell'occhio del ciclone. Era il momento di azionare gli strumenti ed attivare il generatore di onde. Justin lasciò il suo posto e si diresse insieme a Samuel Bell verso la coda dell'aereo per dare inizio ai preparativi. Premette diversi pulsanti che iniziarono a illuminare varie luci colorate su uno schermo elettronico.
Nell'ufficio di Matthew presso lo Storm Prediction Center, Oklahoma City, Oklahoma,(USA)
Matthew nel frattempo era ritornato in ufficio ed aveva ricevuto diverse telefonate preoccupate da parte di Anne, la moglie di Justin, che chiedeva informazioni riguardo a suo marito. Anch'egli però non ne sapeva nulla e neanche le indagini della polizia erano riuscite a far luce sull'insolito rapimento.
“Non rimane che sperare in una rapida risoluzione della vicenda!” pensò tra sé Matthew con timore.
(17-Continua)