L’agente dell’FBI disse che conosceva un professore del Politecnico di Milano che aveva costruito una macchina del tempo sperimentale e che stando a quello che raccontava il professore sembrava funzionare anche se era in via di perfezionamento. Il prof. Castelli fu subito contattato dal commissario Rossi per sapere se era possibile effettuare un viaggio nel tempo di prova. Gli unici dubbi che rimanevano da sciogliere erano quelli sull’identita’ dello sconosciuto assassino e sull’esatta epoca di provenienza. Inoltre nessuno sapeva quando e dove si sarebbe aperta la porta spazio-temporale, si sapeva solo che il fenomeno accadeva in concomitanza di forti episodi favonici sulla citta' lombarda.
Si decise allora di tentare un primo viaggio in coincidenza del prossimo previsto favonio su Milano. Il commissario Rossi nel frattempo congedo’ i due agenti dell’FBI e li ringrazio’ per il loro prezioso aiuto. I due agenti partirono l’indomani per gli Stati Uniti.
Il commissario Rossi fu istruito riguardo a tutti i particolari su un viaggio nel tempo ed anche sui rischi che esso comportava. Si decise di far viaggiare il commissario nel futuro con le stesse coordinate della citta’ di Milano.
La macchina del tempo sperimentale si trovava in un palazzo in via Giulio Proccacini e all’apparenza occupava ben poco spazio, ma al sedile coperto da una struttura metallica vi erano collegate diverse apparecchiature che ingombravano l’intero primo piano. Tutto era pronto per il viaggio. Venne il giorno in cui a Milano vi fu un forte episodio favonico con anche un sensibile rialzo termico.
Il professor Castelli si raccomando’ con il commissario Rossi per l’ultima volta e chiese se vi era qualche domanda o dubbio da sciogliere, ma Luca rispose che era tutto chiaro e che era pronto per il viaggio.
Il professore aziono’ diverse leve e la macchina inizio’ a produrre strani rumori. Il commissario era gia’ seduto all’interno della macchina e non mancava di essere nervoso. All’improvviso un forte boato accompagnato da un risucchio proietto’ il commissario nel futuro e senza neanche il tempo di rendersene conto Luca Rossi si ritrovo’ nel 2022. Era arrivato in un bosco appena fuori una citta’. Gli edifici della citta’ erano visibili da lontano, da esso si potevano vedere anche diverse navi spaziali muoversi a differenti livelli. Gli edifici che all’apparenza sembravano case erano molto diversi dai comuni edifici che il commissario Rossi era abituato a vedere tutti i giorni.
(10-Continua)