All’improvviso una nave spaziale di grandi dimensioni sfioro’ per poco il commissario Rossi ancora intento ad orientarsi nel mondo del futuro. Tale veivolo infatti sembrava in fase di atterraggio in un grande spazio che si trovavava all’esterno della citta’. Forse si trattava di un aeroporto, penso' il commissario. Luca Rossi aveva un orologio al polso, che gli era stato dato dal prof. Castelli e da lui stesso progettato, non si trattava di un normale orologio in quanto invece di andare avanti, procedeva all’indietro in quanto segnava quante ore aveva a disposizione il commissario prima di essere risucchiato di nuovo nel tunnel spazio-temporale. Aveva un quadrante a cristalli liquidi che segnava 5:00:00. Mancavano cinque ore, ed un’ora nel futuro, come gli aveva spiegato il prof. Castelli corrispondeva ad un minuto nel passato. Quindi al suo ritorno sarebbero solo passati cinque minuti del giorno 2 febbraio 2012, esattamente dalle 12 alle 12:05. Questo era uno dei tanti paradossi dei viaggi spazio-temporali. Il prof. Castelli aveva introdotto alcuni concetti di fisica quantistica ed altro, ma a quel punto il commissario si era perso in tutta la spiegazione tecnica.
"Non mi rimane molto tempo!”, esclamo’ Luca Rossi. Il commissario inizio’ a pensare ad un modo per individuare facilmente l’assassino venuto dal futuro. Ma come fare? Non poteva certo andare alla polizia e raccontare la verita’, nessuno lo avrebbe creduto. Pensa e ripensa, alla fine a Luca venne un'idea credibile e comincio' ad incamminarsi verso il centro di Mimo.
Yan nel frattempo effettuo’ il suo secondo viaggio nello spazio-tempo in preda sempre ad allucinazioni che gli facevano vedere esseri mostruosi aggressivi e pericolosi, invece di persone. In una di queste fu sorpreso mentre in un momento di riposo nel bosco stava fumando una sigaretta e si trovo' a fronteggiare un albero gigante e parlante che pero’ riusci’ a sconfiggere appiccando un incendio alla sua base grazie alla sigaretta che stava fumando ed al piccolo accendino a gas che aveva con se'. Ma quell'albero gigante, altri non era che il povero studente Christian!
Quando il giovane ragazzo cinese ritorno’ nella sua epoca decise di cercare un rifugio dove potersi nascondere. Si incammino’ verso la citta’ e ad un certo punto trovo’ un albergo vicino alle rovine di quella che una volta era la chiesa di S. Lorenzo Maggiore e che ora era completamente in rovina e solo un cartello per turisti ricordava l'antico edificio.
Quando giunse nell’albergo consegno’ la sua falsa carta d’identita’ digitale che aveva rubato in precedenza ad un malcapitato fuori citta', ora il suo nuovo nome era Chan Li e la sua professione era impiegato. Era riuscito a contraffare abilmente l'ologramma-foto della carta d'identita' cancellando il volto del vero Chan e sostituendolo con il suo. Il ragazzo alla reception non si accorse di nulla e diede una camera al secondo piano al giovane cinese. Yan si butto’ sul letto e dormi’ profondamente.
Il commissario Rossi cammino’ per circa un’ora finche’ non giunse in centro citta’ e qui decise di contattare la polizia locale, spacciandosi come un poliziotto proveniente da un altro pianeta alla ricerca di un fuggiasco da assicurare alla giustizia. Luca decise di soggiornare all'albergo “S. Lorenzo” nei pressi delle rovine della chiesa omonima per organizzare la ricerca e progettare le sue prossime mosse.
“Come cambiera’ Milano nel futuro!”, penso’ Luca vedendo l'ormai abbandonata chiesa di S.Lorenzo Maggiore da una delle finestre del corridoio,mentre saliva le scale per recarsi nella sua stanza.
(11-Continua)