Analisi della nevicata del 5-7 febbraio 2015 a Briona (NO)a cura di Luca Dal Bello
Già nei giorni precedenti la neve era caduta su Briona, seppur con effetti piuttosto modesti (2 cm tra il 29 e il 30 gennaio e un altro cm scarso la mattina del 3 febbraio).
Per i giorni 5-6 era atteso il peggioramento più intenso della serie, ma, come spesso avviene in presenza di minimi troppo bassi e profondi, non sembrava “roba” per il novarese. Sì, una spruzzatina poteva anche essere preventivabile, ma non ci riponevo troppe speranze, anche perché la maggior parte dei LAM mi vedeva fuori dai giochi. E invece, in qualche modo, è riuscita a saltare fuori la nevicata più intensa di questo triennio di “vacche magre”. Descrivo in breve quella due-giorni nevosa, inaspettata e, forse anche per questo, particolarmente piacevole.
Le prime precipitazioni, piovose, si verificano a partire dalla tarda serata del 4 febbraio con una T fissa sui +5, lontanissima dalla soglia-neve.
Mi sveglio la mattina del 5 sotto la pioggia e noto che c’è stato un marcato calo termico (+2.8); ma era previsto dai modelli e non mi stupisco. Mentre mi reco a Novara per un impegno di lavoro in Archivio di stato, noto che sul parabrezza si schiantano alcuni fiocchi fradicissimi, segno che in quota stava entrando aria fredda e che le precipitazioni iniziavano a rovesciarla al suolo.
Arrivato sul posto, posteggio la macchina in via San Francesco e faccio la salitina che mi porta sul baluardo… proprio mentre percorro quei 300 m che mi separano dalla meta, noto veri e propri fiocchi cadere in mezzo alle gocce di pioggia, arrivati così… dal nulla.
Buon segno, anche se sono ancora scettico.
Mi metto lì a lavorare sui faldoni (stavo facendo una ricerca sulla storia del Collegio Gallarini che mi avevano commissionato) quando alzo lo sguardo verso la finestra e vedo che la precipitazione è diventata interamente nevosa…toh, che sorpresa.
Il cuore inizia a battermi forte e la concentrazione su quello che sto facendo, scompare. Un meteo-appassionato capirà: il momento di maggior tensione è quello che accompagna la trasformazione della pioggia in neve, quando si mette a pregare con tutto se stesso che inizi a imbiancare, ma nel contempo ha paura che ritorni a piovere mestamente (e succede spesso, specie ultimamente). E invece, con il passare del tempo, la neve si intensifica e le superfici cangiano colore: prima i tetti e le auto, poi le superfici erbose.
Il tutto avviene mentre sono costretto a concentrarmi su un documento di fine Seicento, quando Novara era sotto la dominazione spagnola, che è un misto di tardo latino – dialetto milanese e termini spagnoleggianti.
Finalmente, dopo un’eternità, arriva il mezzogiorno e posso uscire.
Prendo e mi dirigo verso il castello sforzesco. Siamo alle battute iniziali della nevicata.
Telefono a casa sperando che stia nevicando anche a Briona. Quando mia mamma mi risponde “ha iniziato da poco ma imbianca” il mio gaudio triplica!!
Ecco una foto della giornata. Un omaggio alla neve cittadina:
Parco dell’AlleaProprio mentre mi dirigo verso casa la nevicata ingrana la quinta: la strada statale è già un pastrocchio e la campagna è tutta imbiancata.
Le nevicate che fanno sul serio sono così: anche in pieno giorno attaccano sull’asfalto delle strade trafficate e non importa che sia gennaio o marzo. Se deve nevicare sul serio, nevica senza troppe “