La Supercella risulta visibilissima anche al satellite, completamente isolata e con la classica forma a "fagiolo":
Impressionanti alcuni immagini scattate da varie postazioni sparse per la Lombardia e il Piemonte; qui di seguito ne posto alcune:
Sono evidentissimi i knucles sul bordo posteriore dell'incudine, segno inequivocabile che annuncia imponenti updrafts all'interno del temporale con conseguente alta probabilità di grandinate. Altro particolare interessante è il completo rasserenamento alle spalle della cella, altro connotato tipico delle Supercelle.
Inoltre, ecco una foto esemplare dove si vede distintamente l'avvitamento delle torri ascensionali, segnale della presenza del mesociclone.
Autrice: Valentina Abinanti
Autrice: Valentina Abinanti
Altre due splendide foto scattate da Tortona (AL):
Una domanda sorge spontanea: come è possibile che questo temporale, a metà Marzo e con soli 15°C, si sia generato sull'Alto Ticino e sia proseguito senza mai perdere potenza fino al Cremonese nell'arco di ben 3 ore abbondanti? Ebbene, si tratta di una caratteristica tipica delle formazioni mesocicloniche, derivante dall'autorigenerazione del nucleo precipitativo del temporale stesso. Ma questa volta, con le mappe e le immagini satellitari a nostra disposizione, possiamo anche individuare qual è stata la causa dinamica che ha permesso tutto questo perdurare del fenomeno.
Partiamo da questa immagine satellitare:
Osservando attentamente l'immagine appare evidente come la Supercella nel suo movimento verso E/SE sia aggrappata ad una linea immaginaria, una specie di "solco" che parte dal suo nocciolo principale e si estende verso Ovest fino alle Alpi Occidentali, andando a "tagliare" di netto l'espansione verso Nord di quei piccoli banchi nuvolosi presenti sul basso Piemonte. Inserisco un'immagine corretta in modo da far capire meglio:
Di cosa si tratta? Ebbene, non è altro che la testimonianza visiva di ciò che ho introdotto all'inizio dell'analisi: si tratta della
jet-stream in quota in entrata sul Nord-Italia; e la Supercella si è andata a generare proprio in corrispondenza di quel famoso cambio di direzione della jet-stream stessa, sede molto probabilmente di un imponente divergenza che ha "tenuto aggrappata" la cella durante tutto il suo percorso sulla Pianura Padana.
Il loop seguente l'ho creato sovrapponendo l'immagine satellitare della Supercella con l'evoluzione prevista da BOLAM riguardante la vorticità a 500hPa e la direzione dei venti alla stessa quota. Si tratta forse della dimostrazione più chiara e intuitiva: la divergenza in quota è stato il trigger che ha permesso alla Supercella di sopravvivere così a lungo, rimanendo in qualche modo collegata durante tutto il suo periodo di vita.
Concludendo, posso affermare con assoluta certezza che abbiamo assistito ad un evento del tutto eccezionale, quasi inspiegabile sotto certi aspetti. A posteriori si cerca sempre di trovare motivazioni e talvolta ci si riesce con successo, ma questo episodio dimostra ancora una volta che l'atmosfera spesso è totalmente imprevedibile soprattutto quando si parla di temporali.
Un ultimissimo appunto: se questo pazzesco ingranaggio di fattori si fosse verificato in Giugno, Luglio o Agosto probabilmente questo temporale sarebbe stato ricordato a lungo, molto a lungo.