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Le “piogge monsoniche” sul settore prealpino: il caso del 17-18 maggio 2008   Inserito il› 21/06/2008 17.33.51

PREMESSA

E’ un fine settimana che chiude la seconda decade di maggio 2008. Un’intensa perturbazione mediterranea sta coinvolgendo gran parte del nostro Paese in accordo con quanto previsto dai principali modelli previsionali a medio termine. Il maltempo in Lombardia si preannuncia pesante a chiusura di una stagione che non è certamente stata avara in termini di precipitazioni. Per questa ragione desta qualche preoccupazione il livello dei fiumi e dei laghi che nel mese di maggio risulta già normalmente innalzato dalla fusione delle nevi in montagna. In tali condizioni è quanto mai necessaria una precisa previsione a scala locale per potere mettere in atto, ove possibile, le giuste misure preventive di svuotamento dei bacini idrografici. Un tipo di approccio previsonale potrebbe basarsi rievocando analogie ad elementi microclimatici che hanno caratterizzato gli eventi del passato, come ad esempio quello oggetto di questa analisi.

ACCUMULI PLUVIOMETRICI CONSIDEREVOLI SULL'AREA PREALPINA

Questo evento è stato caratterizzato da un importante picco pluviometrico registrato sulla fascia prealpina nel mezzo di una lunga fase perturbata protrattasi per alcuni giorni. Una pioggia ad intensa componente convettiva si è infatti abbattuta per diverse ore sulle stesse zone. Un susseguirsi di forti rovesci ha provocato l’innalzamento idrometrico dei fiumi e dei laghi che hanno oltrepassato i livelli di guardia creando in qualche caso una vera e propria esondazione. Grazie ai dati raccolti dalla rete capillare di stazioni del CML è stato possibile descrivere la distribuzione delle piogge. Le seguenti mappe elaborate da Bruno Grillini evidenziano innanzitutto l’importanza del fattore di sbarramento orografico. Le precipitazioni sono state infatti quasi sempre concentrate all’imbocco delle valli e a ridosso dei rilievi che si affacciano sull’Alta Pianura. La mappa relativa a sabato 17 maggio evidenzia l’imponente nucleo precipitativo che ha imperversato nel pomeriggio tra l’Alto Varesotto ed il Sottoceneri. In poche ore gli intensi rovesci di pioggia hanno prodotto accumuli superiori ai 100 mm sul Lago di Lugano con un massimo di 158 mm registrato alla stazione ticinese di Massagno. La pioggia è caduta in modo intermittente durante la giornata anche sui rimanenti settori della Pedemontana con accumuli generalmente superiori ai 20 mm ed un massimo relativo importante tra l’Alto Lario e la Bassa Valtellina.
 
17 maggio 2008 - Accumuli pluviometrici in Lombardia - Elaborazione di Bruno Grillini sulla base dei dati della rete stazioni CML
 

Durante la nottata la banda delle precipitazioni si è estesa verso Est coinvolgendo il Comasco ed il Lecchese. Nelle prime ore del mattino un intenso nucleo convettivo ha raggiunto la provincia di Bergamo. E’ quanto mai evidente nella mappa relativa a domenica 18 maggio l’area allungata che si estende dall’Alta Pianura fino a primi rilievi che si affacciano sulla città di Bergamo e all'imbocco delle valli. Questa sembra volere disegnare il canale di precipitazioni convettive che ha insistito su un settore ristretto e delimitato per quasi tutta la notte. In molte località della provincia l’elevato rateo di piovosità (Rain Rate) ha creato disseti idrogelologici e straripamenti dei fiumi. E’ stato possibile identificare l’epicentro del maltempo a Brignano Gera d’Adda (BG), risvegliatasi sotto l’accumulo eccezionale di 183 mm caduti in poco più di otto ore. L’intera giornata è quindi proseguita all’insegna dell’instabilità: dopo mezzogiorno i rovesci hanno raggiunto l’estremo lembo sudorientale della Regione per propagarsi nel tardo pomeriggio sulla pianura veneta.


18 maggio 2008 - Accumuli pluviometrici in Lombardia - Elaborazione di Bruno Grillini sulla base dei dati della rete stazioni CML
 
Le precipitazioni cadute durante la seconda giornata perturbata hanno in genere assunto connotati temporaleschi. La seguente rielaborazione, basata sui dati della rete fulminometrica CESI, evidenzia una diffusa attività elettrica anche in zone che non corrispondono ai massimi pluviometrici. Non sono stati segnalati fenomeni accompagnati da grandine grossa o forti colpi di vento, ma solamente rovesci di pioggia di forte intensità.
 
18 maggio 2008 - Mappa fuliminazioni combinata ad accumuli pluviometrici in Lombardia
Elaborazione di Bruno Grillini sulla base dei dati della rete CESI-SIRF e CML
 

Una linea di cumulonembi affogata tra i nembostrati durante la notte ha attraversato l’Alta Pianura spostandosi da Ovest verso Est; nel pomeriggio un nuovo sistema temporalesco multiplo avrebbe invece interessato la Bassa Pianura compresa tra il Cremonese ed il Mantovano.

 

TIPOLOGIA DELL’EVENTO: ROVESCI E TEMPORALI AUTORIGENERANTI

Le piogge si sono generalmente presentate sottoforma di rovesci temporaleschi frequenti ed intervallati a brevi fasi di stanca. I massimi picchi di Rain Rate sono identificabili in aree abbastanza delimitate. Nella seguente scansione radar possiamo notare una serie di canali precipitativi caratterizzati dalla risalita di intense correnti meridionali in ascesa forzata lungo le vallate, i bacini dei laghi e i primi rilievi montuosi. I sistemi convettivi si sono autorigenerati lungo questi cammini preferenziali per diverse ore nel corso della nottata propagandosi da Ovest verso Est.
 
 
18 maggio 2008, tra le ore 0 e 12 locali - RADAR precipitazioni
FONTE: SF DRS - www.sf.tv - Elaborazione www.meteolecco.it
 
Nell’animazione è possibile identificare lo sviluppo dell’intensa banda di rovesci con rateo di piovosità “a fondo scala” che verso le 4 ora locale ha colpito Brignano Gera d'Adda (BG). L’andamento registrato dalla stazione meteorologica della rete CML è del tutto coerente alla scansione del radar. E’ apprezzabile il picco piovoso più intenso, seguito da un’incessante serie di rovesci che non hanno dato tregua fino alla tarda mattinata di domenica, quando il torrente Morletta ha rapidamente esondato allagando strade ed abitazioni.
"Questa zona" – come confermato dal previsore CML A. Marioni"è generalmente soggetta a fenomeni di temporali autorigeneranti perché probabilmente si trova nel punto di convergenza stazionario e fatale per alluvioni-lampo. Un evento simile si era infatti verificato infatti, anche se in misura minore, nel 2007 coinvolgendo in modo particolare il vicino paese di Castel Rozzone".
 
18 maggio 2008 - Rateo di Piovosità ed accumuli pluviometrici orari - Brignano Gera d'Adda (BG) - rete CML
Stazione meteorologica di Antonio Marioni - Elaborazione di Matteo Negri
 
Se all’alta pianura bergamasca è spettato ancora una volta questo primato, le intense piogge non hanno risparmiato nemmeno i settori occidentali della nostra Regione. A titolo di esempio possiamo analizzare quanto accaduto nel Sottoceneri, interessato già dal primo pomeriggio di sabato da forti rovesci con massimi di rateo di piovosità davvero notevoli. Il tracciato pluviometrico della stazione di Massagno (CH – Ticino) denota ancora una volta una piovosità irregolare, intensa ed insistente.
 
17 maggio 2008 - Rateo di Piovosità ed accumuli pluviometrici orari - Massagno (Ticino - CH) - rete CML
Stazione meteorologica di Steve Sosio - Elaborazione di Matteo Negri
 
Nel riesaminare i dati pluviometrici registrati dalle stazioni posizionate nei dintorni di Lugano possiamo apprezzare uno scostamento degli accumuli complessivi in punti distanti anche solo pochi chilometri. L’anomala distribuzione delle piogge è spiegabile dalla locale esposizione alle correnti, capricciosamente modulata dall’orografia. Il collaboratore CML S. Sosio ha ricostruito in modo l’evento relazionandolo alla conformazione geografica su microscala della propria località.

"Piogge intermittenti di moderata intensità fin verso mezzogiorno: dalle 13.30 si ricomincia, questa volta sul serio… il flusso umido sudoccidentale sceglie come canale preferenziale dove scaricarsi la valle del Vedeggio (per intenderci quella che dall'aeroporto di Agno sale fino al Ceneri) che, essendo più "aperta" (bassa) verso est all'altezza di Lugano, permette lo sconfinamento di tali intense pioggie anche sulle alture di Lugano stessa (dove stanno le stazioni di Massagno e Breganzona) … dalle 15:20 la fase più intensa del maltempo con rovesci autorigeneranti continui e a tratti molto forti che sono proseguiti per ben 12 ore, con brevi fasi di stanca. L'accumulo risultato poi il giorno 17 (da mezzanotte a mezzanotte) è di 158.2mm a Massagno e 147.6mm a Breganzona; Lugano che non era nel canale precipitativo autorigenerante si è fermata tra 80 e 85mm."

Nelle località attorno a Lugano le precipitazioni hanno quindi segnato il cammino della massa d’aria umida ed instabile che si è incanalata nelle vallate, lungo il bacino del Lago, per risalire forzatamente lungo le pendici dei rilievi montuosi. Un tipico esempio quindi di sbarramento orografico che ha enfatizzato - come vedremo nella seconda parte dell'articolo - l'effetto della circolazione ciclonica presente nei bassi strati.
 
 
 
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