Premessa
Le stazioni della rete CML hanno raggiunto ormai una diffusione sul territorio lombardo che consente di inquadrare i fenomeni a scala regionale con una certa attendibilità.
Così per la prima volta è possibile tracciare un quadro consuntivo della distribuzione delle precipitazioni verificatesi nell’anno trascorso, sulla base di ben 110 stazioni ritenute attendibili.
Purtroppo, relativamente all’anno 2007, meno di 50 stazioni risultano complete nel database del CML: per le rimanenti stazioni utilizzate, sono state prese in considerazione solo quelle che presentavano carenze minime di dati (non oltre il 5% di osservazioni mancanti), e i valori risultanti sono stati considerati con cautela, tenendo conto dei dati appartenenti a stazioni vicine complete.
Con queste cautele, alcune parti del territorio risultano ancora “scoperte”, in quanto i dati non appaiono ancora completamente attendibili, soprattutto nelle aree di montagna e in prossimità dei confini regionali.
La frequenza delle isoiete è stata scelta abbastanza ampia, sia per l’approssimazione dei dati dovuta alle stazioni incomplete, sia per un più agevole raffronto con le medie climatologiche disponibili, come si vedrà più avanti: le curve sono tracciate quindi ogni 250 mm fino a 1500 mm (oltre questo ammontare, si passa ad una curva ogni 500 mm, ma quest’anno non si è mai superata tale entità).
La carta della precipitazione totale nell’anno 2007
Dalla lettura della carta appare netta la delimitazione dell’area di media e bassa pianura con una precipitazione annua inferiore a 750 mm; all’interno di questa fascia si distinguono due ulteriori minimi che scendono al di sotto dei 500 mm, l’uno nell’oltrepo’a confine con l’Alessandrino, e l’altro all’estremo est mantovano.
La precipitazione totale annua cresce poi gradualmente da sud verso nord, superando i 1000 mm già a cominciare dalle prime ondulazioni dell’alta pianura, con l’eccezione della valle Camonica, lago d’Iseo compreso, che ne resta al di fuori.
I massimi coincidono con l’area prealpina, dove si supera la linea dei 1250 mm, senza però mai raggiungere i 1500. I massimi relativi sono circoscritti su diverse aree prevalentemente montuose, di cui beneficia anche il ramo occidentale del lago di Como.
Discendendo il versante orobico verso la Valtellina, che è posta trasversalmente alle correnti umide meridionali, la piovosità scende nuovamente fino a valori simili a quelli della Valpadana.
Raffronto con altre reti regionali per il 2007
L’unica rete meteorologica sufficientemente organizzata a scala regionale è ad oggi quella gestita dall’Arpa Lombardia, che pubblica resoconti settimanali ed anche un riepilogo annuale delle vicende meteorologiche. I dati raccolti dalla rete Arpa per il 2007, pubblicati in collaborazione con l’Ersaf Lombardia, sono stati cartografati in questo modo:
La principale differenza rispetto alla cartografia CML consiste nell’aver applicato una interpolazione matematica delle isolinee che mostra, ai bordi, un tipico effetto “a raggiera”, in quanto il programma non tiene conto di quanto avviene al di fuori della rete e sceglie pertanto dei valori teorici in rapporto alla distanza dai diversi punti “noti” della griglia. Ne consegue una carta non realistica ai bordi; mentre nel “cuore” del territorio monitorato i valori di riferimento sono compatibili con quelli della nostra rete, anche se “viziati” dal minor numero di stazioni. In particolare, trattandosi di località quasi sempre di fondovalle, mancano completamente i valori di piovosità oltre 1000 mm che abbiamo rilevato in prevalenza nelle zone pedemontane o prealpine. I valori delle singole località presenti nella rete Arpa sono comunque coerenti con quelli rilevati dalla rete CML.
L’individuazione dei valori “normali” di riferimento
Non è facile, data la variabilità del fenomeno pluviometrico, stabilire quale sia il valore “normale” della distribuzione annuale delle precipitazioni. Per singole località le serie storiche possono essere anche molto lunghe, ma la costruzione di una carta richiede che i dati raccolti dal maggior numero possibile di località siano omogenei e confrontabili fra loro.
Il lavoro di maggiore accuratezza a scala nazionale che abbiamo a disposizione è oggi la “Carta della precipitazione media annua in Italia per il trentennio 1921-50”, pubblicata nel 1961 dal Servizio Idrografico del Ministero Lavori Pubblici, e che utilizza i dati di 2.372 stazioni (su tutta l’Italia) di cui 937 complete e 1.435 con poche carenze che sono state completate mediante opportune interpolazioni. Il metodo adottato per la realizzazione di questa carta è estremamente rigoroso, per questo è da tenere presente pur non essendo un prodotto recente.
Inquadrando la Lombardia dalla suddetta carta, otteniamo le seguente carta di riferimento, che abbiamo adattato con gli stessi intervalli e colori di quella redatta per il 2007:
Esistono naturalmente raccolte di dati più recenti. Il programma Scia (www.scia.sinanet.apat.it) si è dato la missione di mettere insieme i valori rilevati dalle diverse reti regionali e nazionali che oggi operano sul territorio, non essendo più funzionante la rete centralizzata del Servizio Idrografico. Per quanto riguarda le precipitazioni, il programma ha elaborato le medie di riferimento calcolate sul trentennio 1961-90, che per la regione Lombardia risultano da questa carta:
Come si vede, l’andamento generale è coerente con quello illustrato sul trentennio 1921-50; si deve tener conto però che il numero di stazioni utilizzate è molto minore (appena 17 in Lombardia), e che le reti di riferimento (Enav, Ucea, Arpa) non sono del tutto omogenee né la loro distribuzione sul territorio è costante.
Le carte elaborate dalla Regione Lombardia
Un lavoro minuzioso di raccolta dei dati pluviometrici esistenti dal 1891 al 1990 è stato effettuato negli anni scorsi dalla Struttura Rischi Idrogeologici e Sismici della Regione Lombardia (carta delle precipitazioni medie, massime e minime annue del territorio alpino della regione Lombardia).
Questo lavoro, se è utile per conoscere, di ciascuna località, la precipitazione media, minima e massima nel maggior arco di anni possibile, è inesatto invece nella sua riproduzione cartografica; vengono infatti cartografati e messi a confronto valori di precipitazione rilevati in periodi molto diversi fra loro, talvolta per pochi anni (anche 10) a fianco a stazioni con serie secolari. Si notano infatti frequenti “massimi” e “minimi” locali che non sono dovuti a peculiarità del luogo ma a disparità dei periodi di rilevazione.
Guardando la carta a grande scala, comunque, l’andamento è abbastanza simile a quello presente nella nostra carta di riferimento preferita: d’altra parte non c’è da meravigliarsene, in quanto quella, relativa al periodo 1891-1990 contiene al suo interno il periodo 1921-1950 che è, come abbiamo detto prima, anche il più ricco di dati, e quindi riesce ad influire sul disegno generale della mappa.
I dati raccolti con quest’ultimo lavoro, sono stati però migliorati dalla Direzione Generale Reti e Servizi di Pubblica Utilità della stessa Regione Lombardia, con un’ulteriore elaborazione che ha eliminato i difetti sopra accennati, escludendo stazioni sospette e ridisegnando le curve con un’opportuna scelta dei parametri matematici da applicare al programma di kriking. Ne è risultata la “Carta delle piogge medie annue” (link), interessante da consultare anche per conoscere la metodologia adottata:
Rispetto alla carta 1921-50, le differenze maggiori consistono nella più elevata piovosità lungo la bassa pianura, dove vengono superati gli 800 mm nell’est pavese e nel lodigiano, e risulta anche più meridionale la linea dei 1000 mm che passa a sud di Milano anziché a nord. Vale la pena di notare che invece, nella carta Scia (1961-90) Milano torna al di sotto dei 1000 mm.
L’andamento generale si conferma comunque quello ormai già noto.
Confronto tra il 2007 e la media climatica
Premessa la difficoltà di avere una media climatica “vera”, e avendo comunque assunto la carta del trentennio 1921-50 come riferimento, si nota che il 2007 è stato sensibilmente inferiore alla norma, in modo abbastanza omogeneo su tutto il territorio regionale. Infatti, dalla sovrapposizione tra le isoiete delle due carte si vede verificarsi il medesimo andamento ma con una riduzione di almeno 200 mm; l’asse di minima piovosità rimane invece invariato, così come si confermano le aree di maggiore piovosità.
Effettuando un raffronto per alcune località campione, si può parametrare il deficit idrico nella misura del 30% circa rispetto alla norma. Tale valore negativo è una costante degli ultimi anni, almeno dal 2004 quando sono incominciate le rilevazioni più capillari della rete CML.
I grafici che seguono sono stati realizzati per località delle quali si abbiano almeno 50 anni di rilevazioni, e delle quali ci sia una stazione CML con dati completi per il 2007.
Abbiamo inserito anche la stazione di Zambla, pur avendo dati validi solo per il periodo 1925-1942 e quindi, a rigore, non confrontabili con quelli delle altre località: se accettassimo il valore medio di 2117 mm realizzato in quei 18 annicettassimo il valore medio di con l', si tratterebbe della località con la piovosità media più alta, (e con il deficit maggiore nel 2007).
Approfondimenti
Per un’analisi dettagliata dell’andamento meteoclimatico regionale attraverso le rilevazioni della rete CML, si vedano i resoconti mensili ai link seguenti:
gennaio 2007
febbraio 2007
marzo 2007
aprile 2007
maggio 2007
giugno 2007
luglio 2007
agosto 2007
settembre 2007
ottobre 2007
novembre 2007
dicembre 2007